LA COLAZIONE
Primo testo teatrale di una apprezzata poetessa, la cui storia si ispira a un fatto di cronaca e tratta il ritrovamento del cadavere mummificato di un’attrice; la vicenda sviluppa il tema di un processo di rarefazione dell’io del personaggio, che attraverso momenti di violenza e introspezione sintetizza una visione del reale ricostruita dai filtri del simbolo e dell’immagine.
Sarah Tardino Nata a Licata nel 1980, ha studiato filosofia all’Università di Bologna dove sta conducendo la sua tesi di laurea su testi inediti del poeta Piero Bigongiari. Ha pubblicato versi su alcune riviste tra cui Gradiva. Si occupa di critica letteraria sulCubo, rivista del dipartimento di italianistica dell’Università di Bologna. Suoi testi in prosa sono apparsi sulla rivista Maltese narrazioni. Ha partecipato nel 2006 alla rassegna Contrasti poetici curata da Milo De Angelis per il Teatro Out Off. Si interessa di musica contemporanea. La colazione fa parte di una trilogia, Il sedicesimo giorno.
22 settembre 2006 at 15:03
Qualcuno l’ha visto?
29 settembre 2006 at 22:53
Bellissimo. Il testo è un capolavoro. La rappresentazione non è stata invece all’altezza.
22 dicembre 2006 at 20:39
L’ho visto. Orrendo
26 dicembre 2006 at 19:44
Il testo è inesistente. La Tardino una pessima scrittrice. La rapresentazione, al contrario di quanto afferma Andrea, ha restituito il vuoto di entrambi.
8 gennaio 2007 at 02:10
Si tratta di un capolavoro e il tempo lo dimostrerà. Si tratta di Letteratura e pochi ormai sanno ancora di che cosa si tratti. E’ un testo troppo grande per essere rappresentato in una forma così misera, anzi in una forma così nulla. La forma è tutto. Questa è la ragione principale per cui in Italia non esiste la drammaturgia, a differenza di Germania e Inghilterra: l’opera di scrittori e poeti viene distrutta dagli attori e dai registi.
18 gennaio 2007 at 14:25
ma sei un suo amico?…si direbe di sì, visto che sei l’unico a parlarne con clemenza…..e clemenza sia: non piace a nessuno. i suoi artifici artificiosi…non c’è onestà, né sincerità. questo vale anche per le sue poesie. e poi si sentono delle storie sulla fonte creativa di questo lavoretto che da sole basterebbero a demolirlo.. e a dimostrare definitivamente la pochezza artistica della tardino..
20 gennaio 2007 at 15:08
A me pare che se ne stia parlando anche troppo
20 gennaio 2007 at 20:00
“Nei miei lavori tutto è artificio.”
Thomas Bernhard.
Chiudiamo il discorso su La Colazione. Lo riapriranno gli anni, i decenni e i secoli.
21 gennaio 2007 at 00:21
Povero Bernhard, citato per salvare la tardino! Sì tutto è artificio, ma non artificio artificioso. Che tristezza vedere saccenti che agognano la gloria… Lasciate stare il grande letterato austriaco e impegnatevi a parlare meno.
21 gennaio 2007 at 00:31
Aggiungo una cosa: mi riesce difficile capire come si possa rendere credibile il commento di Andrea Leone quando sappiamo che lui è l’autore dello scatto della tardino (vd. internet)… Forse adesso si correrà ai ripari con qualche altra citazione: per chi è prevista la tortura? Rilke? Verlaine? Goethe?
21 gennaio 2007 at 03:26
Non mi stupisce questa curiosità da portinai.
Era il mio dovere di dire la verità e io l’ho compiuto. Questo è il mio ultimo commento.
21 gennaio 2007 at 15:09
Certo…certo…lei esibisce una foto scattata da te….tu la elogi……e chi sarebe il portinaio???
21 gennaio 2007 at 15:12
Concludo: portinaio per non dire altro. Queste polemiche rissose non mi interessano. Mi pare chiara la pratica modaiola mista al ciarpame accademico…
21 gennaio 2007 at 15:14
Vista la scarsa qualità dei commenti in arrivo e la discussione scivolata via da qualsiasi contenuto artistisco chiudo i commenti per questa pagina.